venerdì 26 febbraio 2010

Comunicato

PRIMO MARZO 2010 LUCCA



Comunicato alle varie redazioni locali:


Il giorno 23/02 presso la sede Cobas di S.concordio in via della formica 210 si è tenuta la riunione del Comitato Primo Marzo 2010 Lucca prima della mobilitazione cittadina indetta per il giorno lunedi 1° marzo.

Nella suddetta riunione si sono discussi gli ultimi dettagli tecnici e organizzativi in vista della manifestazione,quindi si è organizzato un volantinaggio per il giorno 26/02 al mercato di Capannori e alla Moschea,il 27/02 in varie zone della città(mercato cittadino,centro città) e zone periferiche nei luoghi di maggior afflusso per il consumo,zona Carrefour e Mediaworld a S.vito e alcuni punti Supermercati Esselunga S.concordio,Arancio e Porcari.

Il comitato provvederà a contattare i vari Direttori delle attività elencate per correttezza e per rendere ufficiale il volantinaggio,specificando che anche la questura è già stata informata.

Il comitato comunica quindi alle redazioni che il sabato 27 saremo presenti al mercato cittadino dalle ore 10:00 e che siamo disponibili a rilasciare informazioni approposito dell'iniziativa del 1° marzo.


In fine il Comitato Primo Marzo 2010 Lucca chiama tutti gli immigrati,tutti i lavoratori,tutta la cittadinanza a partecipare lunedi alla Manifestazione per i Diritti di Tutti,Basta Razzismo,Basta sfruttamento!!!


Luogo: Piazzale Ricasoli(stazione)


Orari: dalle 10:00 del mattino banchetto informativo e raccolta firme.

Ore 16:00 concentramento nella stessa piazza.

Ore 17:00 partenza corteo che entrerà in città da porta S.pietro e sfilerà all'interno per concludersi in piazza Napoleone sotto la Prefettura.


Per info: primomarzo2010lucca@gmail.com

martedì 23 febbraio 2010

ARTICOLO

Antirazzismo, il primo marzo viaggia in rete

Antirazzismo, il primo marzo viaggia in rete

di Stefano Galieni

Ormai da tempo, spesso ignorate dai grandi circuiti mediatici, forme di associazionismo migrante e antirazzista stanno riprendendo piede nei territori. Si tratta di un mondo frammentato, che solo occasionalmente e grazie a un lavoro paziente – come si è fatto per la manifestazione del 17 ottobre scorso – riesce a creare percorsi comuni, ad aprire contraddizioni in un Paese in cui razzismo istituzionale e popolare sembrano spesso fondersi. La giornata del primo marzo, nata in maniera virtuale su un social network si è rapidamente trasformata in piccole – grandi articolazioni territoriali, in cui vecchio e nuovo antirazzismo, hanno cominciato a dialogare. Si stanno incontrando soggetti diversi. Da una parte le forme avanzate di auto organizzazione degli immigrati, le associazioni antirazziste, i centri sociali, alcune realtà sindacali e le varie frammentazioni della sinistra radicale, dall’altra i volti nuovi di autoctoni e immigrati che cominciano ad indignarsi di fronte a politiche governative ormai improntate al più becero razzismo. Sono diversi sia gli approcci che i linguaggi, fortemente politicizzati e abituati a porsi sul terreno della vertenzialità conflittuali i primi, più etici e connessi alla necessità di vivere in una società basata su giustizia ed eguaglianza, i secondi. Sullo sfondo, come ragione materiale che ha da una parte favorito il consenso al razzismo e contemporaneamente una reazione i cui frutti potrebbero sorprendere, la crisi economica e occupazionale. Conta il fatto che in Italia esistono, regolarmente residenti, oltre 4.500 mila persone, (il 7,2% della popolazione intera, oltre il 16% di quella in attività lavorativa), la cui vita è perennemente a rischio. Con pochi o scarsi diritti ed una infinità di obblighi e oneri da assolvere, confinati in città in cui si producono ordinanze per limitarne le libertà personali, vessati anche sul lavoro ( a parità di mansioni guadagnano il 21% in meno di un autoctono), producono quasi il 10% del Pil ma vivono, in gran parte, senza garanzie per il futuro. Per una lavoratrice o un lavoratore migrante, grazie alla legislazione vigente, l’espulsione dal ciclo produttivo porta, dopo soli 6 mesi all’espulsione dal territorio nazionale, braccia sfruttate magari da 20 anni che all’improvviso non servono più, nuclei familiari cresciuti in un paese che li sta per cacciare. E sotto ancora, l’esercito dei circa 900 mila irregolari, passibili del “reato di clandestinità” elemento fondamentale di quel 19% di economia sommersa con cui si convive. E quindi le due reazioni: da una parte chi considera queste donne e questi uomini come concorrenti al ribasso da eliminare, pericolo da allontanare, dall’altra chi invece comincia a rendersi conto di quanto l’erosione dei diritti sia una fenomeno progressivo di ricatto padronale che investe tutte e tutti. Nella loro profonda diversità i fatti di Via Padova a Milano e la ribellione di Rosarno, ci indicano cosa potrebbe accadere se si continuasse in una strada senza ritorno. Essere più spesso e in maniera più convinta partecipi di una fondamentale ricomposizione di classe che non riguarda solo il lavoro ma la modalità di intendere la vita, lo spazio pubblico, una nuova idea di cittadinanza, è fondamentale. Essere nelle piazze non solo il primo marzo ma ogni volta che governo nazionale o amministrazioni locali, riaffermano con la forza della legge, la subalternità giuridica ed esistenziale del migrante, costruire insieme società meticcia capace di praticare radicale opposizione significa dare e darci una opportunità di futuro.
(credits foto: punkjazz)

martedì 9 febbraio 2010

Locandine



Ecco un paio di locandine che mettono in evidenza la mancanza dei lavoratori immigrati.
Verranno distribuite in tutta italia dai numerosi comitati cittadini.


Comunicado

COMITè PRIMERO DE MARZO 2010 LUCCA



Nace de la colaboraciòn de distintos grupos que viven en la provincia de Lucca entre ellos emigrantes,asociasiones de voluntariado,politicos y ciudadanos sin ningun tipo de apartenencia y que llevan solo el objetivo de sensibilizàr la opinòn publica de frente al tema de ese fenomeno natural qual es la imigraciòn y sus derechos. criollos y emigrantes unidos en la misma batalla de respeto civil.


Despues de la rèunion del jueves 04 que se tuvo en la sede de Cobas de s.concordio y seguido a varias suposiciones el comite se ha expresado a favor por realizar aqui en la nuestra ciudad una manifestaciòn para el dia 1° de marzo.

Un dia que fuè llamado" la huelga de los extranjeros" pero no porque se trata de una huelga etnica si no porque nos sentimos extranjeros en este clima racista que

esta haorcando el pais. se trata de una manifestaciòn europea que nace en Francia y que esta contaminando otros paises tal qual como a nosotros de manera muy clara y sensilla.

El comitè primero de marzo 2010 lucca se pone entonces como objetivo de crear un red concreta y unida de personas emigrantes y criollos que trabajeran para realizàr una manifestaciòn el dia 1° marzo 2010 que sirva para levantar nuestra voz y para demostrar que nosotros somos de todas manera indispensables a esta sociedad.

El comitè se expresa a favor de: presidiar desde la 10 de la mañana la plaza Ricasoli(estaciòn ferrocarril) con material informativo y colecta de firmas,mas tarde a las 16 preparaciòn y a las 17 salida en corteo a la ciudad para llegar abajo de la prefectura.


El comitè se toma la responsabilidad de hacer una buena informaciòn para comunicar todas las actividades.







Lucca 05/02/2010


COMUNICATO

COMITATO PRIMO MARZO 2010 LUCCA


Nasce dall'adesione di varie realtà locali della piana di Lucca tra cui immigrati,associazioni di volontariato,gruppi politici e singoli cittadini che hanno come obbiettivo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema del fenomeno migratorio e sui diritti di cittadinanza. autoctoni e immigrati uniti nella stessa battaglia di civiltà.


Durante la serata di giovedi 04 presso la sede dei cobas di s.concordio si è tenuta una riunione del comitato durante la quale a seguito di una serie di proposte è emersa la conferma e la gran volontà di procedere con una mobilitazione di piazza per la giornata del 1°marzo2010 qui nella nostra città.

Una giornata che è stata chiamata lo sciopero degli stranieri ma non tanto perchè si tratta di uno sciopero etnico ma perchè estranei al clima di razzismo che avvelena il paese oggi. si tratta di una giornata di mobilitazione a livello Europeo nata in Francia dove per primi hanno chiamato allo sciopero e diffusasi rapidamente visto le numerose adesione da parte di tanti comitati nati in maniera spontanea proprio come il nostro anche in altri paesi.

Il comitato primo marzo2010 lucca quindi si pone come obbiettivo quello di creare nella nostra città una rete concreta e unitaria di persone immigrate e autoctone che lavoreranno per dare vita ad una manifestazione cittadina il giorno 1° marzo 2010 per far sentire la nostra voce e rendersi visibili agli occhi di chi non vuol vedere una realtà sommersa ma allo stesso tempo indispensabile alla società.

Il comitato ha espresso a favore di: un presidio dalle ore 10 in piazzale ricasoli(stazione ferroviaria) con tanto di gazzebo e banchetto informativo e raccolta firme,con un concentramento dalle ore 16 alle 17(nella stessa piazza) per poi mobilitarsi in corteo attraverso la circonvallazione entrando da porta s.pietro per arrivare davanti alla prefettura e quindi presidiare anche in questo caso con volantinaggio informativo e con un microfono aperto a vari interventi.


Il comitato si impegnerà nella campagna di informazione che dovrà portare avanti fino alla data della manifestazione con iniziative che verranno comunicate nei prossimi giorni a seguito di altre riunioni.




Lucca 05/02/2010


lunedì 1 febbraio 2010

IL Comitato

Sabato 30 gennaio si è costituito in maniera ufficiale il comitato primo marzo2010 Lucca con un'assemblea partecipata da varie realtà locali,immigrati,associazioni varie,gruppi politici e semplici cittadini che insieme hanno l'obbiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema del razzismo che affligge il nostro paese, la quale rimanda tutti al prossimo appuntamento del 06/02 in sede cgil di via fillungo. Nei prossimi giorni il gruppo immigrati che tira le fila del comitato si ritroverà per decidere quale forma e iniziativa da proporre per la giornata del 1°marzo e quale sarà la posizione da tenere all'assemblea del 06/02.